Il 10 febbraio, si è svolta la seconda seduta della Società fiorentina di cultura russa che era dedicata al patrimonio dantesco nella letteratura russa. Il discorso tenuto da Stefano Garzonio, noto slavista, professore dell’Università di Pisa, ha raccontato la storia delle traduzioni e studi di Dante nella letteratura russa partendo dal secolo XVI nell’opera di Maksim Grek e finendo con i tempi di oggi – per esempio con il lavoro di Olga Sedakova che ha cominciato a tradurre la “Divina commedia” in modo prosaico, di cui si tratta nel numero 2 della rivista “Znamia” di quest’anno. Certamente il discorso principale era collegato con le figure di Puškin, Blok, Mandel’štam che non potevano immaginare la sua vita e opera senza il nome di Dante. Dopo la lezione al professore sono state fatte le domande, ne è scaturita una interessante discussione delle traduzioni di professor Ilušin, dello scrittore Boris Zaitzev che ha tradotto la grande opera di Dante in prosa.